mercoledì 5 settembre 2012

Come lavare la lana

Prendiamo subito il toro per le corna, anzi la pecora per le orecchie (senza farle male naturalmente) e affrontiamo un tema spinoso: come lavare in casa uno o piu' velli di pecora.
Lasciamo da parte la domanda sul perché una persona sana di mente (o presunta tale) decida di affrontare una tale prova di coraggio e andiamo al sodo.
Naturalmente si parla di quantità limitate (diciamo fino ad un massimo di 10 kg).
Le indicazioni che seguono possono valere anche per chi si ritrova in casa lana di vecchi materassi o imbottiture; prima di farla cardare val sempre la pena (in estate) fare un lavaggio come quelli che seguono. Nel caso di lana vecchia, però, bastano due risciacqui anche senza detersivo.

Solitamente il vello viene consegnato dal pastore tale e quale come glielo hanno lasciato i tosatori e va già bene se non è stato anche rivoltato nella paglia. A guardarlo dovrebbe essere simile a questo, che è di pecora Suffolk e mi è arrivato direttamente da Calenzano.
Armata di guanti di gomma belli spessi e fino al gomito e di vestiario adeguato, prima ho aperto il vello e ho levato le parti "solide" cioè quelle del pelo delle zampe e della coda che sono difficilmente recuperabili e rischiano di sporcare ancor di più tutto il resto.
Poi ho messo questa meraviglia nella vasca e ci ho buttato abbondante acqua tiepida.





Ecco il risultato lì per lì













E dopo una mezz'ora e un po' di rimescolamenti
A questo stadio l'acqua è così sporca e puzzolente che non vale la pena starci a mettere le mani né mescolare troppo perché si rischia di sporcare anche il poco di pulito che c'è.









Quindi si ammonticchia tutto da una parte e si apre il tappo della vasca. 
Conviene mettere un filtro sullo scarico perché alcuni fiocchi sfuggiranno dal mucchio e si rischia di intasare lo scarico. Comunque anche il filtro va via via liberato per permettere all'acqua, e non solo, di fluire via.
Prima di chiudere il tappo, ridistribuire la lana nella vasca e proseguire con il lavaggio conviene, con il sifone della doccia con una portata piuttosto forte, sciacquare la massa, soprattutto nella parte bassa che tende a trattenere l'acqua sporca e non solo. Quindi si sposta il mucchio di lana da una parte all'altra in modo da sciacquare bene la lana che sta sotto.
A questo punto si ridistribuisce la lana nella vasca (possibilmente lasciando sotto quel che era sopra e viceversa), si tappa, si riaggiunge acqua tiepida e un po' di sapone da bucato in polvere o di detersivo per i piatti.
La quantità di detersivo da utilizzare dipende dalla presenza di grasso (lanolina) sulla lana. La lana suffolk, e generalmente le lane piuttosto fini, ne hanno molto e, se non viene rimosso almeno in parte, puo' rendere difficile la cardatura meccanica. Se invece si pensa di non cardare o di cardare a mano l'utilizzo del detersivo si puo' ridurre o eliminare.
Il tutto si lascia in ammollo almeno un'ora mescolando ogni tanto. Nel corso di questo passaggio e in quelli successivi vale la pena cercare di sentire con le mani (guantate) se ci sono delle parti più rigide in modo da strofinarle e aprire il fiocco per sciogliere gli escrementi e liberare eventuali pezzi di vegetale. Se la presenza di entrambi è preponderante rispetto alla lana conviene buttare via il fiocco.
Passata l'ora si riapre il tappo e si risciacqua come sopra.
Si noterà che quando il flusso d'acqua rallenta l'acqua non viene più via molto sporca ma piuttosto chiara perché lo sporco viene trattenuto dalla lana. 
A questo punto non conviene aspettare che l'acqua scoli del tutto ma piuttosto riempire nuovamente la vasca e fare almeno uno se non due risciacqui con tempi di ammollo fra i 30 e i 60 minuti durante i quali continuare ogni tanto a mescolare, selezionare ed aprire i fiocchi più sporchi.
In tutto i riempimenti dovrebbero essere minimo tre ma spesso è meglio farne quattro.
Sarà difficile ottenere acqua limpida ma i mutamenti saranno percepibili. Va considerato che con la cardatura molto materiale, soprattutto vegetale, cade durante la lavorazione.
Dopo l'ultimo risciacquo aspettare che la lana sia ben scolata, metterla in un lenzuolo e lasciarla ad asciugare al sole muovendola e scuotendola ogni tanto.
Ecco come appare ancora molto bagnata (ha preso anche la pioggia...)





Una volta asciugata sarà ancora più chiara e sarà pronta per essere portata alla cardatura al solito benemerito Lanificio Giannini di Ponte Sestaione (Cutigliano - PT); seguiranno aggiornamenti.



5 commenti:

  1. È stato molto utile ed interessante leggere come si tratta la lana dal momento della tostatura.L"idea delle foto è di grande aiuto. Stiamo cercando di cambiare il nostro quasi nuovo materasso moderno con quelli di lana.una nostra conoscente usa materassi di lana fatti da lei stessa più di 40anni fa.e sono ancora come nuovi.ma soprattutto ci si dorme da dio.consiliarei a tutti di provare almeno una volta.

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  3. Ciao, ho della lana in fiocchi da un vecchio cuscino. Sapete suggerirmi cosa farne? Mi dispiace butarla ma non ho idea di cosa potrei farci, a parte forse imbottire qualche indumento da bambino. Grazie :)

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  4. ciao ragazze, mi chiamo laura. ieri sono andata a prendere la lana tosata dal pastore, così comincerò questa meravigliosa esperienza di preparare da sola la lana che tanto amo lavorare con l'uncinetto. seguirò le vostre spiegazioni e consigli perché non so quasi niente sulla lavorazione di lana grezza. se riuscirò nel mio intento sarò ben lieta di condividerlo con voi. un grande saluto a tutte.

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  5. Ciao a tutti/e, avrei solo una domanda: in alcuni altri blog ho letto che è consigliato far asciugare all'ombra la lana lavata. Che voi sappiate c'è qualche spiegazione specifica per questo passaggio?

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