mercoledì 10 ottobre 2012

...e Berta filava

Con le mie "colleghe" Ilaria e Madlaina ho passato anni a rovistare fra pecore e lane senza riuscire a trovare nessun* che fosse disponibile ad insegnarmi a filare a mano ma alla fine è apparsa Judith e non le sarò mai grata abbastanza. E' arrivata al Poderaccio dall'Olanda munita del suo fuso d'elezione e di quello da battaglia, quello per mani ancora maldestre, quello che le era stato regalato dalla donna che le ha insegnato a filare come lei ha fatto con me e, dopo essersi accertata che la scintilla fosse scoccata, che la passione avesse trovato la via del mio cuore, me lo ha affidato. (Nella foto è il primo a destra, nel frattempo ha incontrato nuovi amici ed è già promesso ad una nuova aspirante filatrice).











La prima sfida è stata la lana di pecore di razza Suffolk, quella che abbiamo sempre avuto difficoltà a far infeltrire; in qualche settimana ne ho filata circa due etti ed ecco i campioni, ferri 6, 7 e 8. Irregolarissimo ma affascinante.




Entro breve sono passata alla ruota per filare che con pazienza se ne stava a prendere polvere da anni in vari e mutevoli angoli di casa mia suscitando con una certa frequenza espressioni di disappunto da parte del marito.
Stavolta ho sperimentato la lana di pecore merinizzate, fibra un po' piu' lunga e quindi piu' facile, il filo si assottiglia, quasi quasi non riesco piu' a farlo piu' grande in modo regolare. Ecco il campione con ferro n° 6, stiamo cominciando a diventare raffinate. E continuo a doppiarlo in modo piuttosto improvvisato!

Nel frattempo acchiappo un corso di tintura naturale tenuto al Museo dell'Arte della Lana di Stia - AR (per chi è appassionato di lana vale il viaggio) dall'Associazione Rosso di Robbia e ho utilizzato metà del bagno di colore di legno di campeggio usato durante il laboratorio per tingere un altro etto di lana filata da me con questo risultato.
Una meraviglia! Ora passo alla sperimentazione di piante disponibili in zona tipo le foglie di ippocastano o le cortecce di betulla, mentre aspetto che mi arrivi questo libro che solo se ci penso mi viene l'acquolina.

Non contenta ho proceduto nella sperimentazione delle nostre lane ed in particolare di un misto in carda Sopravissana/Gentile di Puglia. Piuttosto facile, ma le due razze mescolate in carda rendono la filatura un po' irregolare.


Ecco il risultato triplicato secondo lo stile Navajo (il primo a sinistra).

Con qualche difficoltà ho filato anche la lana svizzera bruna (tanto morbida ma anche tanto corta) che, nel corso di un laboratorio sulla filatura a mano tenuto da Deborah Gray presso The Wool Box a Biella (mammina com'è lontana!) ho doppiato con un filato di Mohair bianco (lungo lungo e scivoloso, ma proprio scivoloso) e lana locale rosa lavorata da The Wool Box nell'ambito del progetto Gomitolo Rosa.




A breve i campioni, quando, dopo essere stati in tensione come si vede sotto, saranno asciutti e pronti per nuove sfide.

Sono a disposizione di chi volesse imparare i primi rudimenti di filatura a mano con il fuso, una splendida forma di meditazione attiva che consiglio a tutt* coloro che ancora non riescono a meditare divertendosi.

Per inciso, comunque, on line si trovano diversi video che mostrano come si fila, le diverse tecniche per abbinare i fili, come usare la ruota per filare, ecc. Ci sono tantissimi libri, solo in lingua inglese, e numerosi siti dove trovare materiali come ruote, fusi, bobine, aspi, ecc.
Per cominciare direi che comunque un fuso basta e avanza e si puo' comprare da Deborah Gray o su http://thewoodemporium.co.uk/.
Un libro che molte ritengono essenziale è Respect the Spindle di Abby Francquemont che si può trovare in vendita qui, un sito che trabocca di materiali sulla filatura e non solo.
Esiste anche un gruppo su FB che tratta di tessitura, filatura a mano e tintura naturale e un gruppo su Yahoo dedicato proprio alla filatura creato da A.M. Orlandi di http://filodilana.com/ su cui si puo' trovare molto materiale e diversi spunti di approfondimento.

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